di Federica Garavaglia*
Il logopedista è la figura professionale sanitaria che si occupa dei disturbi del Linguaggio e della Comunicazione con pazienti di ogni età: bambini, adolescenti, adulti e anziani.
Svolge attività di diagnostica, prevenzione e cura dei disturbi della parola, della voce, dell’articolazione dei suoni, della deglutizione e dell’udito, e dei disturbi cognitivi connessi.
Cosa fa un logopedista?
Il campo di intervento del logopedista è molto vasto: lavora con bambini che hanno disturbi del linguaggio, con persone che non riescono a parlare o parlano con difficoltà (ad esempio perché soffrono di balbuzie), pazienti che hanno perso la capacità del linguaggio a causa di ictus, traumi, interventi chirurgici, patologie neuropsicologiche, persone che hanno problemi nella masticazione e nella deglutizione.
Il suo lavoro è costruire, migliorare o ripristinare le capacità comunicative dei pazienti attraverso un trattamento mirato, utilizzando diverse misure terapeutiche e cure riabilitative, a seconda dei disagi e delle condizioni dei pazienti.
Deglutizione atipica, balbuzie, afasia (incapacità di esprimersi) e disartria (difficoltà di controllo dei muscoli coinvolti nell’atto di produzione dei suoni linguistici), disfagia, disfonia, disturbi del linguaggio e dislessia richiedono infatti interventi molto diversi, e le cure sono condizionate anche dall’età e dallo stato di salute generale del paziente.
Il lavoro si svolge di concerto con professionisti e operatori differenti, come il neuropsichiatra e lo psicologo: lo scambio e la collaborazione risultano elementi determinanti perché la presa in carico risulti efficace.
Il metodo PROMPT©
Nel panorama degli strumenti e delle modalità di intervento nel trattamento logopedico merita uno sguardo specifico il Metodo PROMPT©.
PROMPT© è un acronimo che sta per PROMPTS FOR RESTRUCTURING ORAL MUSCOLAR PHONETIC TARGETS, in italiano Prompt per la Riorganizzazione di Target Fonetici Orali Muscolari.
Questo approccio viene utilizzato per il trattamento di tutti quei disturbi che impediscono di articolare correttamente e mettere in sequenza i suoni del linguaggio, provocando difficoltà di comunicazione, insicurezza, bassa autostima, problematiche a livello emotivo, come:
- Disprassia evolutiva verbale
- Disartria evolutiva
- Disturbi evolutivi complessi (come il disturbo dello spettro autistico)
- Disturbi e ritardi del linguaggio
- Afasia
Attraverso il PROMPT© si interviene sui movimenti articolatori coinvolti nella produzione verbale, modellandoli durante il gioco e le routine del quotidiano. Ciò costituisce un importante punto di forza nel trattamento con il bambino, poiché consente di scegliere attività che risultano più motivanti e più adatte per il suo livello di sviluppo cognitivo-linguistico.
Come funziona la tecnica del PROMPT©
La particolarità di questa tecnica è costituita dai prompt, “tocchi” e supporti tattili che il logopedista utilizza per guidare il movimento di mandibola, labbra e lingua.
La loro somministrazione non è invasiva, avviene sempre all’esterno della bocca, ed ha come scopo quello di guidare le traiettorie muscolari che servono per articolare correttamente i suoni del linguaggio, inibendo movimenti estranei e fornendo informazioni sulla durata del movimento.
Questo trattamento ben si presta per essere, quindi, un ulteriore prezioso tassello che si aggiunge alla già ampia molteplicità di interventi che Spazio Aperto Servizi è in grado di erogare al singolo assistito, con l’obiettivo di creare un piano riabilitativo il più possibile costruito in base alle necessità della persona.
Il trattamento PROMPT© è effettuato esclusivamente da logopedisti che hanno effettuato il percorso di formazione previsto dal Prompt Institute (www.promptinstitute.com).
*Federica Garavaglia, logopedista iscritta all’Ordine TSRM e PSTRP (numero 512).
Esperta in Disturbi Specifici del Linguaggio e dell’Apprendimento, nel trattamento della Disprassia Verbale e abilitata all’utilizzo del metodo PROMPT.
Si occupa di valutazione e trattamento logopedico in età infantile, adolescenziale e geriatrica (difficoltà di comunicazione, linguaggio e apprendimento, difficoltà di deglutizione, fluenza e voce).
Fondamentali per la sua pratica clinica sono il lavoro in equipe e la formazione continua che permettono di integrare i punti di vista di più professionisti con le novità presenti nel panorama scientifico per poter aiutare al meglio l’assistito.