di Francesca Panaioli*

Non manca molto al famigerato clic che segna la richiesta di iscrizione alla scuola superiore. Un momento sudato, pensato, immaginato, ma talvolta carico di ansie, aspettative, paure. Insomma, un momento che agita i ragazzi, e parecchio. Ma non solo loro: anche per i genitori non è semplice.

All’interno dello sportello Psico-Pedagogico dell’ICS Rita Levi Montalcini, gestito da Spazio Aperto Servizi, organizzo i laboratori con i ragazzi di terza media ma anche incontri con i genitori. Perché non sono solo i ragazzi a scegliere, ma indirettamente anche i genitori, a cui mi piace affidare il ruolo di sostenitori e motivatori.

Prima di addentrarci nel cuore del discorso, desidero mettere nero su bianco un concetto molto importante, che mi auguro possa aiutare tutti a placare un po’ l’ansia.

La scelta non può essere solo giusta o solo sbagliata: trovare la scuola più adatta è complesso, anche in virtù del fatto che il parterre di scuole tra le quali scegliere è davvero ampio. E allora ecco che scende in campo il concetto di scelta consapevole: né giusta né sbagliata, ma pensata, pesata, ragionata e analizzata per bene. L’importante è scegliere dopo aver valutato in primis se stessi, a partire dai propri punti di forza e di debolezza, guardandosi allo specchio, dicendosi dove si è in grado di far bene e dove invece si fa meno bene, dove si potrebbe migliorare e dove invece margini di miglioramento è difficile vederne. E non dimenticarsi, in fase di scelta, di considerare le passioni, perché se scelgo a partire da ciò che amo fare, entra in campo una grande amica: la motivazione.

Per fare tutto ciò, i ragazzi non possono essere lasciati soli: sono ancora in quella che viene definita una fase evolutiva della loro vita e per questo non possono essere liquidati con un “qualsiasi scelta fai ci va bene” o con un “scelgo io per te perché sei troppo piccolo/a”.

Ma vediamo nel dettaglio chi sono i protagonisti che com-partecipano a questo primo salto nella vita adulta.

Chi sceglie?

In primis, naturalmente, i ragazzi. Sono loro i protagonisti principali di questa storia, con le loro abilità, i loro limiti, i loro sogni, le loro passioni e i loro desideri. Ma vanno aiutati.

Entra in campo allora la scuola, una vera e propria bussola per la conoscenza dei ragazzi, del loro percorso scolastico e di maturazione. Non è un caso che sia proprio la scuola a fornire il cosiddetto consiglio orientativo, un’indicazione che non è certamente scolpita nella pietra, ma è pensata per tutelare i ragazzi da eventuali insuccessi.

Altri protagonisti importanti sono i genitori, che rappresentano un vero e proprio specchio per i ragazzi rispetto ai valori e alla stima di se stessi: come dicevo prima, dei veri e propri motivatori.

I nostri attori – ragazzi, scuola e famiglia – sono chiamati a com-partecipare alla scelta della scuola superiore, e un buon modo è tenere sempre a mente tre piste:

  • Individuare, raccogliere, valutare e organizzare le informazioni rispetto alle possibilità offerte dalle diverse scuole: l’esigenza oggi è comprendere le informazioni e capirne il valore (attendibilità, completezza, utilità, ecc);
  • Conoscersi, pensarsi, progettarsi: un’adeguata immagine di sé, dei propri limiti e delle proprie potenzialità, dei propri interessi e attitudini, della propria storia passata e delle proprie aspirazioni, è importante per costruire il proprio progetto di vita;
  • Decidere: bisogna alla fine mettere in contatto le informazioni raccolte e l’immagine di sé per compiere una scelta consapevole rispetto al proprio percorso formativo.

I nemici della scelta consapevole

Esistono nei ragazzi delle motivazioni segrete, spesso non esplicitate ma capaci di influenzare la scelta. E noi adulti abbiamo il dovere di portarle alla luce, senza demonizzarle, ma tenendone conto quando ci apprestiamo ad accompagnare i ragazzi nel loro percorso. Perché dietro a una motivazione si nasconde tanto altro. Facciamo alcuni esempi.

Vado in quella scuola perché ci vanno i miei amici”: questa frase potrebbe nascondere paure più importanti come solitudine, insicurezza, timore nell’affrontare ambienti e relazioni nuove.
Vado in quella scuola perché si iscrive un ragazzo/una ragazza che mi piace”: ebbene sì, i vostri “bambini” iniziano a muovere i primi passi nel mondo delle relazioni amorose e questo, si sa, può smuovere montagne. In questi casi diventa importante motivare i ragazzi ed esplicitare loro che per scegliere si parte sempre da se stessi; e rassicurarli, il tempo per vedere amici e fidanzati resta, anche al di fuori della scuola!

Ricorrente è anche il “ho paura di non farcela”: offrite il vostro aiuto nel valutare in modo oggettivo le capacità dei ragazzi, che spesso hanno semplicemente bisogno di una conferma e di uno stimolo maggiore.

“Ho paura di deludere papà o mamma”: cari genitori, anche se non lo dite apertamente, i ragazzi percepiscono che coltivate aspettative su di loro. È naturale immaginare il futuro dei propri figli, attenzione solo a non proiettare su di loro i vostri sogni.

In sostanza, attenzione a tutti i segnali che possono nascondere motivazioni non esplicitate: parlatene, affrontatele e discutetene insieme.

So bene che i ragazzi talvolta sono dei muri di gomma: evadono le vostre domande, rispondono a monosillabi, sfuggono…. Dico sempre ai genitori, ma anche agli insegnanti: resistete!

Consigli per la scelta

Fate domande, confrontatevi, ascoltate le proposte dei ragazzi, raccontate le vostre esperienze e quelle di persone a voi care. Provate a riflettere con i vostri figli su alcune domande. Non un elenco di punti interrogativi, ma una suggestione per affrontare la tematica con i ragazzi.

  • Gli interessi: quali materie e attività extrascolastiche ti appassionano di più? Quali sono rimaste costanti negli anni e non passeggere?
  • Le attitudini: dove ottieni i risultati migliori? Quali argomenti apprendi con più facilità? Quali attività extra-scolastiche?
  • Le capacità: quale bagaglio di conoscenze ed esperienze hai? Come ti poni di fronte a compiti e studio?
  • La motivazione: perché scegli una scuola piuttosto che un’altra? Che aspettative hai? Dove vorresti arrivare?
  • La personalità: quali doti? Com’è il tuo carattere? Quali i tuoi punti di forza e quali i tuoi punti di debolezza?
  • Le aspirazioni: dove ti vedi dopo le superiori? Ti sei mai proiettato nel futuro?
  • Le informazioni: sfogliate i diversi siti (per Milano e hinterland clicca qui per una panoramica esaustiva delle diverse scuole superiori), confrontatevi con gli insegnanti, partecipate agli Open Day delle scuole.

Cari genitori, vi preparate ad affrontare con i vostri figli un momento delicato e importante.
Buon lavoro, con l’augurio che alla domanda “Come pensi che vorresti essere da grande” i  ragazzi possano semplicemente rispondere “Vergognosamente felice” (cit. Charlie Brown e Linus).


Francesca Panaioli, Pedagogista e Responsabile della Formazione per Spazio Aperto Servizi.
Da anni è impegnata nelle scuole con attività di consulenza rivolte a genitori e docenti della scuola secondaria e progetta e realizza attività laboratoriali per i ragazzi su tematiche diverse.
Quando non lavora guarda il mondo attraverso la sua macchina fotografica.