di Riccardo Pardini*

La consulenza pedagogica negli adulti e nelle organizzazioni professionali: motore di crescita, sviluppo e (auto)trasformazione.

Mai come in questo caso potremmo legittimamente iniziare esclamando che la pedagogia, le scienze dell’educazione, “non son cose da ragazzi!”.

Nel senso che ormai da anni, il lavoro della comunità scientifica internazionale al riguardo ha chiarito quanto la pedagogia s’identifichi anzitutto come quella particolare Scienza Umana che studia l’educazione e la formazione dell’uomo nel suo intero ciclo di vita.

Contrariamente a quanto si crede comunemente, infatti, la pedagogia non si occupa solo di bambini ma anche di adolescenti, di giovani, di adulti, di anziani e di persone disabilità con l’obiettivo generale di favorirne apprendimento, crescita e autoformazione, attraverso un agire centrato particolarmente sulle relazioni e sui ruoli educativi, sostenendo dunque il percorso di (auto)formazione della persona tutta.

Poiché, in effetti, anche per noi adulti apprendere significa crescere, trasformarsi, rivedere le proprie prospettive e dunque muoversi in avanti, evolvere.

Ce lo ha raccontato molto bene uno dei nomi contemporanei più famosi al riguardo, autore che ho conosciuto e amato particolarmente fin dai tempi degli studi universitari. Il professor Jack Mezirow, classe 1923 scomparso qualche anno fa (2014), ha insegnato Educazione degli adulti e formazione continua presso il Teachers College della Columbia University a New York. Un illustre esperto dei processi che sostengono e consentono l’apprendimento negli adulti, divenuto il padre di un apprezzato pensiero sistematico che prende il nome di Teoria dell’apprendimento trasformativo e che, dal 1978, si è affermato nel dibattito internazionale riscuotendo notevole interesse.

Provo a sintetizzarla qui, per chi legge, consapevole di correre il rischio della semplificazione ad una descrizione sintetica, certamente meno affascinante di quanto lo sia realmente questa teoria.

Partirei da un quesito: cosa porta gli adulti a cambiare, a trasformarsi davvero, nel corso della loro esistenza personale, professionale, familiare? Se è vero che i bambini crescono stratificando i loro apprendimenti uno dopo l’altro, come apprendono gli adulti già “pieni” di insegnamenti stratificati?

Secondo quanto ci racconta Jack Mezirow, un adulto potrebbe realmente innescare un cambiamento personale ogni qualvolta, nella propria vita, inciampi in un cosiddetto “dilemma disorientante” cioè un problema per il quale nel suo bagaglio d’esperienze e conoscenze pregresse non è presente una strategia di soluzione già adottata in passato (e quindi testata ed efficace). Un problema “nuovo” pertanto per il quale non esisterebbero, allo stato, soluzioni immediatamente praticabili. E così che può avviarsi, internamente ad ognuno, una fase d’attiva riflessione, di messa in discussione, di cambiamento e di nuove consapevolezze che investono tutti gli schemi di riferimento personali, apparsi utili fino ad allora, per orientare azioni, relazioni, strategie. Il procedere di questa fase di riflessione critica sui propri apprendimenti, unitamente alla ricerca e la costruzione di nuove strategie, rinnovate soluzioni, aggiornati stili di relazione produce nuovo apprendimento, crescita personale, empowerment professionale, (auto)formazione e sviluppo individuale.

Ecco spiegato il mio energico incipit. La pedagogia si occupa di tutto ciò che una persona impara nel corso della sua vita. Non solo nel percorso di bambini e ragazzi, dunque, ma anche di giovani, adulti e anziani, secondo un approccio interessato ad approfondire le esperienze di formazione e autoformazione lungo il corso della vita, secondo la prospettiva del cosiddetto Life Long Learning appunto. In prospettiva pedagogica, infatti, ogni esperienza, di qualsiasi natura essa sia, comporta apprendimento.

La consulenza pedagogica è quindi l’intervento tipico in quest’area teorica di riferimento. Un percorso costituito da colloqui e attività orientate all’analisi, all’esplorazione e al sostegno delle persone e della loro (auto)formazione in relazione ad un bisogno o a un quesito di partenza, sia esso di ordine personale, famigliare o professionale.

L’obiettivo è anzitutto quello di accompagnare i protagonisti coinvolti nella formulazione di un progetto educativo e auto-educativo attuabile nel proprio percorso personale/professionale utile a rispondere proficuamente ai bisogni, alle contingenze, ai dilemmi propri e delle persone di cui ci prendiamo cura. La consulenza pedagogica, nel pensiero comune, si rivolge dunque ai genitori, agli insegnanti, agli educatori e agli operatori sociali ma da diverso tempo ormai abbiamo imparato a comprenderne la portata e l’efficacia anche nei suoi altri contesti d’applicazione.

Ad esempio quello dell’apprendimento e della vita adulta, estendendosi dunque ad ogni persona interessata ad esplorare il proprio processo di formazione e maturazione lungo il corso della vita tramite una prospettiva orientata al futuro, alla prevenzione, e alla promozione delle risorse personali, non di rado in riferimento alle cosiddette organizzazioni complesse quali la famiglia, i gruppi sociali, la realtà professionale, le aziende.


* Riccardo Pardini, Pedagogista, Mediatore Familiare, Didatta e Formatore.
Professionista e Didatta Accreditato S.I.Me.F. (Società Italiana di Mediatori Familiari).

Supervisore e Referente Servizio di Mediazione Familiare CTIF Milano.


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