Di Simona Novara*

Buone Nuove per la ripartenza di quest’anno scolastico 2021 -2022

Il 28 luglio 2021, con uno stanziamento di 2,4 milioni di euro, è stata approvata da Regione Lombardia la Legge che prevede l’istituzione di un servizio psico-pedagogico nelle scuole, erogato congiuntamente da psicologi e pedagogisti, rivolto agli studenti e alle loro famiglie, al personale docente e non docente delle scuole primarie, delle scuole secondarie di primo e secondo grado statali e paritarie e degli Istituti di Istruzione e Formazione Professionale.

Questa notizia mi ha piacevolmente stupito, rispetto a tante incertezze sull’inizio di questo nuovo anno scolastico: leggere della direzione presa a livello politico e amministrativo regionale, mi induce ad un cauto ottimismo.
Come psicologa opero in uno sportello psico-pedagogico scolastico da circa tre anni e sono quindi consapevole, in prima persona, dell’importanza della sua attività all’interno delle scuole di ogni ordine e grado; quindi la notizia che questo servizio, grazie ai fondi stanziati, sarà più presente e radicato nel territorio lombardo non può che essere importante per tutta la collettività.

La funzione dello sportello psico-pedagogico a scuola

Lo psicologo a scuola “deve” necessariamente occuparsi di diversi aspetti: rapporti con gli alunni, con le famiglie e con gli insegnanti.
Io personalmente sono presente nella scuola dell’infanzia, in quella primaria e in quella secondaria di primo grado e in ognuna svolgo la mia attività cambiando il focus d’intervento in relazione all’età di bambini/ studenti.

Nella scuola dell’infanzia effettuo delle osservazioni sulle classi, sulle dinamiche relazionali tra bambini e tra gli adulti coinvolti. Intervengo in situazioni di fragilità attraverso colloqui con gli insegnanti e con le famiglie.
Nella scuola primaria il focus del mio intervento è sulle famiglie e sugli insegnanti, mentre nella scuola secondaria di primo grado sono gli studenti che spontaneamente accedono allo sportello e poi, se necessario, si effettua rete con le insegnanti e con i genitori.

Lo sportello prevede anche la figura della pedagogista, che si occupa principalmente del rapporto con le insegnanti, effettua osservazioni sulle classi e organizza laboratori su tematiche diverse (coesione di gruppo, orientamento verso la scuola superiore, social-media ecc). Risulta molto importante lo scambio continuo con questa figura per osservare le situazioni problematiche da due punti di vista diversi, ma necessari e complementari.

Nella mia attività di consulenza per gli alunni nella scuola secondaria di primo grado, soprattutto nell’ultimo anno, ho potuto accogliere vissuti di solitudine e difficoltà relazionale con il gruppo dei pari che si traduce purtroppo “necessariamente” in una sovraesposizione al mondo del web talvolta piuttosto coinvolgente ma pericoloso.
Gli obiettivi di queste consulenze sono diverse ma cerco sempre di puntare sulla comprensione di se stessi e sulla propria unicità, sui punti di forza al di là del gruppo di appartenenza.
Essendo all’interno di un ambito scolastico molto spesso gli alunni portano difficoltà di apprendimento, di motivazione e di concentrazione, e insieme si cerca di riflettere sui propri stili di apprendimento e sul significato cercando di porre le basi per una organizzazione e pianificazione all’approccio nello studio.
I ragazzi se ascoltati in modo orientato, riflettono e agiscono di conseguenza.

Nella consulenza per i genitori (in tutti gli ordini di scuola) è importante lavorare sul senso della genitorialità soprattutto fornendo delle strategie educative che tendano a mediare tra bisogno educativo, rispetto delle regole e bisogni dei figli.
La pandemia e la quarantena hanno “stressato” molto la famiglia in generale che ha subito dei forti scossoni. I genitori a volte ammettono la loro fragilità di fronte alle richieste e alle opposizioni dei propri figli. L’aiuto è volto a riportare una sorta di equilibrio, delle naturali asimmetrie tra genitori e figli, nella comprensione reciproca.
Nel supporto alle famiglie è molto importate anche fornire modalità per un proficuo confronto con il corpo docente in modo che ci sia una dialettica volta ad essere di supporto al proprio figlio-studente. Sono risultate importanti anche l’organizzazione di momenti formativi e informativi per i genitori, dove il confronto di gruppo risulta arricchente e sicuramente favorisce la percezione del “non siamo i soli a….”.

La consulenza agli insegnanti viene effettuata nella maggior parte delle situazioni in presenza anche della mia collega pedagogista. Si tratta di interventi mirati ad ascolto e sostegno rispetto al ruolo e alle dinamiche del gruppo classe, volte a fornire strategie di intervento in situazioni di disagio in ambito scolastico.
Anche per le insegnanti il periodo pandemia e post-pandemia ha creato molte difficoltà, l’adattamento ad una didattica a distanza e ad una modalità di insegnamento e di relazione con i propri alunni diversa e a volte non proprio consona al tipo di lavoro da effettuare. Così il servizio psico-pedagogico tende a supportare anche e soprattutto forme di fragilità legate a questa nuova situazione cercando di lavorare sulle possibili conseguenze.

Lo sportello psico-pedagogico scolastico lavora anche per l’attivazione di reti professionali volte a prendere in carico la situazione problematica a livelli operativi diversi. Infatti, nel momento in cui si riconoscono fattori di rischio e si individuano quadri sintomatologici più complessi, si effettua un invio esterno all’ambito scolastico per una presa incarico della situazione più globale e indirizzata.

Come sottolinea la legge, l’obiettivo del servizio psico-pedagogico sarà prevenire e intervenire in “situazioni come insuccessi formativi, povertà educativa, dispersione scolastica, difficoltà e disagi relazionali di apprendimento anche dovuti alla pandemia di Covid-19.”
Quindi questa tipologia di servizio risulta molto importante, oggi quasi necessaria, se pensiamo ai cambiamenti che la scuola ha dovuto “subire” a causa della pandemia.

Sarebbe auspicabile che questo servizio fosse presente in tutte le scuole di ogni ordine e grado ed in tutto il territorio nazionale, per ora accogliamo questo primo passo compiuto dalla nostra regione.
E Buon Anno Scolastico a tutti, studenti e non.


* Simona Novara, Psicologa, Formatrice, Valutatrice e Applicatrice Metodo Feuerstein.
Opera da diversi anni nel settore della riabilitazione, è coordinatrice Centro Clinico Prometeo di Spazio Aperto Servizi e svolge attività di consulenza psicologica all’interno degli sportelli scolastici (scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado).