Di Yuri Benaglio
Operatore presso il Centro Sammartini

Il nostro M., nato in Egitto ventuno anni fa, è arrivato in Italia nel 2016 come minore non accompagnato. Da allora, è stato inserito in diverse comunità per minori dov’è rimasto fino al compimento del diciottesimo anno di età. Successivamente è stato segnalato al nostro servizio per un percorso di accompagnamento. Il suo primo accesso al Centro Sammartini risale all’agosto del 2019, all’età di diciotto anni.

M. è stato una delle primissime prese in carico della nostra Sandrine. Lo ha ascoltato, conosciuto e accompagnato per tre anni della sua vita. Ma non tutto è stato facilissimo. M. era stato inserito in una delle nostre strutture ordinarie, aperte H24 e tutto l’anno, da cui si è poi allontanato. In quel periodo aveva anche lasciato il lavoro, con contratto a tempo indeterminato come elettricista in una ditta di Milano, che aveva trovato.

Con lui è servita tanta pazienza” ammette Sandrine. “Gli ho chiesto dove stesse dormendo dopo l’uscita dalla struttura d’accoglienza e di considerare il fatto che senza un lavoro avrebbe avuto difficoltà a farcela da solo, ma lui è sempre stato autonomo e orgoglioso”.

Sandrine ha comunque mantenuto un forte aggancio relazionale con il ragazzo, per il quale in seguito ha portato avanti una richiesta di residenza anagrafica sul territorio di Milano e, nello scorso aprile, una segnalazione per un ingresso in una struttura di Housing Led (forme di residenzialità in autonomia, combinate con servizi di assistenza, cura e supporto sociale). In appartamento si è da subito trovato bene, pur con un rapporto a tratti discontinuo con il coordinatore del servizio. Più volte, infatti, M. ha mancato i colloqui fissati con gli operatori per monitorare l’andamento del suo percorso.

Sandrine, nel frattempo, ha contattato l’ex datore di lavoro del ragazzo per sondare la possibilità di un’eventuale riassunzione.  Nel corso della telefonata emerge che M. aveva lasciato il lavoro (con contratto) perché le numerose trasferte gli impedivano di conseguire il diploma e prendere la patente. Poi ha contattato gli insegnanti del ragazzo per capire come aiutarlo al meglio.
Lavoro, studio e patente: M., come dicevamo, si è sempre dimostrato molto attivo ma al contempo poco rispondente alle esigenze del servizio di Housing Led e del Centro Sammartini di monitorare il suo percorso. Sandrine e il coordinatore del servizio si sono dunque ritrovati costretti a valutare una sua dimissione dopo i primi sei mesi di accoglienza in appartamento per “incapacità di stare dietro a una progettualità”.

A settembre 2021 Sandrine lo ha visto in colloquio e ha verificato però ulteriori progressi: esame di teoria per la patente superato, iscrizione al secondo anno del corso di elettrotecnica, nuovo contratto di lavoro in scadenza il mese successivo (e successivamente rinnovato fino a dicembre). Ha così optato per una proroga, dimostrando ancora una volta grande fiducia nel ragazzo.

Lo scorso mese M. è stato dimesso dall’appartamento: oggi vive a Rho in compagnia di un amico, gli hanno nuovamente rinnovato il contratto di lavoro e ha superato alcuni esami a scuola. In poche parole, l’autonomia è stata pienamente raggiunta.

Mi ha reso molto orgogliosa – mi racconta con grande dolcezza Sandrine. Lo adoro, ha dimostrato di essere un esempio per tutti gli adulti”.

La presa in carico è ufficialmente chiusa, ma l’aggancio resta e M. periodicamente contatta Sandrine per aggiornarla sugli sviluppi principali.

Mentre scrivo questo pezzo, arriva Sandrine raggiante: “Yuri, ho appena chiamato M. Ha superato anche la prova pratica di scuola guida! E mi ha ringraziato per aver sempre creduto in lui. Mi ha detto che quando potrà verrà qui per un saluto”.

Il ragazzo dalle mille sorprese ha colpito ancora.