A partire dal mese di dicembre, nell’ambito del progetto “Veniamo no da te” realizzato insieme a Cesvi, abbiamo attivato un servizio di assistenza psicologica gratuita, gestito da professionisti esperti nella gestione del trauma del nostro centro clinico CTIF – Cura e Terapia per l’Infanzia e la Famiglia, per aiutare anziani, operatori, familiari e caregiver ad affrontare le situazioni di forte disagio emotivo e psicologico causate dall’emergenza Covid.

Ad oggi abbiamo raggiunto 112 beneficiari di cui 63 anziani e 49 tra operatori e caregiver.

Questa è la testimonianza di Serena, una nostra operatrice che sta usufruendo del supporto psicologico.

Sono un’operatrice socio-sanitaria, mi occupo di servizi di assistenza a domicilio per persone in condizione di fragilità. Tra queste ci sono anche gli anziani, per i quali rappresentiamo un aiuto fondamentale, ancora di più in quest’ultimo anno in cui per molti di loro la condizione di solitudine si è ulteriormente aggravata a causa della pandemia. Alcuni sentono di non poter sopportare questo nuovo lockdown che ancora una volta li costringe a stare lontano dai propri cari. Preferirebbero “morire di Covid” piuttosto che passare gli ultimi mesi o anni della loro vita lontani dalla propria famiglia.

Nelle mie possibilità, ho sempre cercato di sostenerli giorno per giorno, di dar loro coraggio e speranza. Ma anche io a un certo punto ho sentito di non avere più le forze. Quando è esplosa la pandemia ero già in un periodo duro a livello personale e lavorativo, avevo da poco cambiato servizio ed ero in grande difficoltà. Non mancavano i confronti continui con i colleghi e con la mia responsabile, ma sentivo che non bastavano.

Col tempo, il carico emotivo del mio lavoro di cura in una situazione così emergenziale è diventato sempre più pesante, e a questo si sono aggiunte anche le sofferenze per le perdite familiari che ho subito a causa del Covid. Ero stanca, avevo bisogno di un aiuto. Così mi sono rivolta a uno psicologo privato, ma dopo i primi appuntamenti, esclusivamente telefonici, mi sono resa conto che non faceva per me. Oltre alla frustrazione per l’insuccesso, si è aggiunta la frustrazione economica. Ho deciso dunque di abbandonare questa strada, perché non potevo più permettermi di fare altri tentativi senza trarne alcun beneficio. Avrei dovuto cavarmela da sola, ma mi sentivo ormai stremata, senza più energie, a tal punto che ho pensato di non riuscire più ad andare avanti.

Ed è stato in quel momento che, come una manna dal cielo, è arrivata l’opportunità di poter usufruire di uno sportello psicologico gratuito, gestito da psicologi esperti nel trauma del Centro clinico CTIF di Spazio Aperto Servizi, pensato per gli anziani, ma anche per noi operatori socio-sanitari che di loro ci prendiamo cura.

A inizio febbraio ho fissato il primo appuntamento e ho iniziato un percorso con uno psicologo con cui sono entrata subito in sintonia. Ad ogni incontro ho avuto la percezione che sfruttassimo al 100% tutto il tempo a disposizione. Mi sono sentita accolta e non giudicata nell’esprimere quelle che sono le mie difficoltà.

Non sempre è possibile trovare lo spazio per raccontare ciò che si prova. Nel mio lavoro mi prendo cura dei più fragili, accolgo le loro paure, i loro malesseri, li supporto nelle difficoltà, sono lì per loro. È forte la responsabilità che sento nei loro confronti e non c’è tempo per pensare a me.

Quello che è venuto fuori negli incontri con lo psicologo è proprio questo: sentiamo la responsabilità di dover essere sempre “sul pezzo”: a lavoro, in famiglia, ovunque. Io avevo bisogno di trovare un momento per me, solo per me, dove non era necessario dimostrare di essere sempre attiva, pronta, performante. Uno spazio dove confidare le mie di fatiche, dove poter dire banalmente “sono proprio stanca”.

Sono tanti i benefici che sto ottenendo a livello lavorativo e personale, grazie alla professionalità dello psicologo che mi segue, per questo gli ho chiesto comunque di continuare il percorso anche privatamente quando il progetto sarà concluso.

La gratuità ha rappresentato fin da subito un grande punto di forza, nel mio caso soprattutto, perché ho avuto il tempo di creare una relazione in serenità e di capire di aver trovato il terapeuta giusto.

Inoltre, sono stata anche avvantaggiata dal punto di vista pratico perché gli incontri vengono fissati durante la mia giornata lavorativa, nelle pause tra un intervento e un altro, adattandosi alle mie personali necessità.

Per me è stato davvero un aiuto fondamentale in un momento molto faticoso su più fronti e ringrazio la mia cooperativa e Cesvi per aver pensato anche a noi operatori in prima linea.”

Foto di copertina di Francesca Panaioli