Si tratta di un modello che mira al raggiungimento dell’autonomia abitativa di persone adulte con disabilità.
È caratterizzato dalla coabitazione di una media di 5/6 inquilini con la presenza di operatori per un numero di ore variabile a seconda delle esigenze di assistenza o, al contrario, di promozione dell’autonomia degli inquilini. Le case si trovano in contesti residenziali o condomini che facilitano la socialità e il contatto con i servizi offerti dal quartiere; hanno spazi e arredi propri di “una casa”, di un appartamento condiviso da più inquilini e personalizzato secondo esigenze e gusti di ciascun abitante.
Il progetto di ascolto, sostegno e realizzazione dell’autonomia abitativa è rivolto non soltanto alle persone con disabilità, ma anche alle loro famiglie. Ciascun adulto con disabilità e ogni famiglia ha una sua personale storia ed elaborazione della disabilità e una peculiare visione del futuro.
Per questo gli interventi di sostegno e di aiuto sono concepiti come percorso costruito su misura di ogni persona e di ogni famiglia, che inizia con la costruzione di un vero “ponte” verso l’autonomia abitativa.