L’emergenza Coronavirus ci costringe a vivere da giorni rinchiusi in casa; è l’unico modo che abbiamo per tornare, speriamo il più presto possibile, alla “normalità”. Come tutti noi lo stanno facendo anche i bambini e ragazzi che accogliamo nelle nostre comunità, case “speciali”, in cui si intrecciano storie, spesso drammatiche.

Stiamo facendo il possibile e l’impossibile per garantire la quotidianità di 72 tra bambini e ragazzi dai 4 ai 18 anni che vivono nelle nostre 6 comunità (2 delle quali accolgono minori vittime di violenza, mentre le altre 4 sono dedicate a minori non accompagnati).

I minori sono stati costretti a interrompere scuola, formazione, borse-lavoro, sport, catechismo e gli incontri con gli amici e i volontari, presenza costante e di grande aiuto nelle attività quotidiane.

I nostri educatori sfidano la stanchezza e le difficoltà, lavorano 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, per seguire al meglio tutti i minori che si trovano alle prese con una quotidianità all’interno degli spazi della comunità e senza la possibilità di offrire loro i consueti momenti ricreativi.
Per aiutarli a fronteggiare questo momento di grande stress organizzativo, abbiamo affiancato loro altri 8 operatori provenienti da altri servizi attualmente sospesi, ma non è sufficiente.
La situazione resta difficile. Ci sono pranzi e cene a cui pensare ogni giorno per tutti, spese alimentari extra con i tempi di consegna dilatati di settimane, pulizie e attività di riordino raddoppiate.

Per consentire ai minori di seguire le lezioni e fare i compiti su piattaforme digitali sono assolutamente necessari mezzi informatici (pc, tablet…) in numero sufficiente per tutti i minori accolti ed è necessario disporre di personale sufficiente per accompagnarli nell’approccio a una didattica che è differente per ogni singolo bambino o ragazzo. Questo richiede una grande sforzo e un grande dispiegamento di energie affinché non si generi svantaggio nel processo di apprendimento, per molti già costellato da difficoltà.
Per questo non possiamo più aspettare. Bisogna intervenire subito per garantire anche alle fasce più svantaggiate l’accesso a servizi educativi di base.

In una situazione così difficile, anche continuare a fornire il supporto psicologico di cui bambini e ragazzi hanno bisogno diviene complesso. Lo staff di clinici della nostra cooperativa non ha mai smesso di assicurare le terapie anche attraverso videochiamate sostitutive, al fine di garantire il sostegno più che mai indispensabile in questa situazione di disorientamento e di improvviso isolamento sociale.
In questo momento così difficile per tutti, abbiamo bisogno di averti al nostro fianco, perché solo rimanendo insieme potremo continuare il nostro lavoro per tutti i minori di cui ci prendiamo cura.
Insieme a te siamo più forti.

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Grazie al tuo aiuto andrà tutto bene anche per i bambini e i ragazzi delle nostre comunità.